Banche sotto stress in tutta Europa: cosa sta succedendo?

La situazione finanziaria che stiamo affrontando in questi giorni non è esattamente una delle migliori; per chi non lo sapesse, infatti, qualche settimana fa si è verificato il fallimento di una delle più importanti banche degli Stati Uniti: la Silicon Valley Bank. La chiusura della banca, fenomeno che è stato anche definito come “il fallimento più rapido degli Stati Uniti” poichè del tutto inaspettato, è avvenuto a causa dei continui rialzi dei tassi di interesse che sono stati adottati dalla Federeal Reserve: la banca centrale degli Stati Uniti. A questo punto, la crisi finanziaria sembrava alle porte, paura che si è intensificata quando il fenomeno non si è circoscritto solo oltreoceano ma è arrivato anche ad una delle banche elteviche più importanti e conosciute: la Credit Suisse. Quest’ultima, però, poco prima del fallimento ha potuto giovare di una vera e propria operazione di salvataggio da parte della Usb, un’altrettanto importante banca privata che offre servizi nello stesso settore, che ha provveduto ad acquistare la Credit Suisse per la cifra di 3 miliardi di Euro. 

La reazione dei mercati

Tutto ciò, chiaramente, non è passato inosservato ai mercati finanziari che hanno messo dinnanzi migliaia di investitori e correntisti anche italiani una caduta in borsa da parte della banca svizzera non indifferente. Malgrado la situazione sia stata abbastanza critica, la notizia, diffusasi un paio di giorni fa, ha potuto farci tirare un sospiro di sollievo. L’acquisto da parte della Usb nei confronti della Credit Suisse, infatti, non è altro che una soluzione immediata per dare stabilità e sicurezza alla situazione finanziaria non solo svizzera ed europea, ma visto quanto accaduto alla Silicon Valley Bank, mondiale. 

Ad ogni modo, in merito a questi dati, diversi esperti italiani come il la professoressa di finanza presso la Bocconi Elena Carletti, ci hanno tenuto a precisare che le scosse avvenute in borsa sono del tutto normali e che si tratta di momenti di particolare panico, per cui è normale che si verifichino e dobbiamo lasciare ai mercati il tempo di “digerire le notizie”; non esclude, inoltre, che possano ricapitare nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda la situazione in Italia, invece, sembra che le nostre banche siano “sotto controllo” e che non si temano ripercussioni sul sistema bancario italiano. L’analista finanziario Roberto Rossignoli, in più, ha affermato che tutti i segnali che abbiamo lasciano intendere che non si tratta di una crisi paragonabile a quella del 2008 o 2011; mentre il governatore della Banca D’Italia Ignazio Visco ha sottolineato quanta è stata fondamentale l’operazione di salvataggio da parte della Usb per il rattopparsi della situazione.