Il contesto dei prelievi di contante nel 2023 sono strettamente collegati alla percezione di questa forma di denaro che oggi costituisce la normalità, infatti se il denaro elettronico è sempre più diffuso, diverse categorie di cittadini sono ancora molto legati al denaro fisico, rendendo quindi necessarie alcune regolarizzazioni. Quali sono le novità in merito ai prelievi nel 2023?
Ecco come si effettueranno i prelievi nel 2023: tutte le novità
Il governo Meloni si è speso molto nella rimozione di limiti particolarmente stringenti sul denaro contante, adottati dalle ultime legislature proprio per “forzare la mano” nell’adozione di pagamenti elettronici.
Uno su tutti l’obbligo di POS, reso effettivo dal governo Draghi, e il limite dei contanti, di fatto già presente negli ultimi anni, progressivamente reso più “stringente” fino al limite di pagamento di contanti portato a 2000 euro nel 2021 e mantenuto nel 2022.
La premier Meloni è riuscita ad aumentare quest’ultimo limite a 5000 euro, dopo una richiesta iniziale da parte della Lega addirittura di riportarlo a 10 mila euro. Discorso diverso per l’obbligo di POS, mantenuto nella forma iniziale.
E per i prelievi? Nessuna novità di rilievo, se non le medesime regolamentazioni apportate per lo scorso anno, ossia un generico limite di 10 mila euro su base mensile, per contrastare e controllare l’eventuale utilizzo che può essere segno di riciclaggio (esiste un’unità specifica, denominata UIF, Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia per tenere sotto controllo questo importante dato).
I limiti sui prelievi continuano ad essere regolamentati dalle banche singole, che non modificheranno anche le commissioni legati al costo del prelievo di contante, come caldeggiato a lungo da Bancomat SpA, il consorzio “base” dei prelievi di contante.
La commissione di prelievo “standard” è infatti già decisa anche se Bancomat SpA ha chiesto una forma di tariffazione diversa ma che avrebbe portato il costo medio di una operazione di prelievo a costare anche più di 1,50 euro.
