E’ allerta, il valore del dollaro sta salendo: cosa succederà ora?

Il valore del dollaro USA è sempre più forte, si sa. Non sorprende infatti che la valuta statunitense faccia perdere di valore tutte le restanti monete del mondo, sconvolgendo le prospettive di crescita per tutta l’economia globale. Essendo la valuta più importante fra tutte, il dollaro spesso sale in tempi di turbolenza e gli investitori considerano questa ascesa come un indicatore della salute economica globale.

I bruschi rialzi del tasso di cambio del rublo nei confronti delle valute americane ed europee stanno disorientando il mercato e seminando il panico tra la popolazione. Ma andiamo a scoprire il motivo per il quale il dollaro sta salendo e che cosa dobbiamo aspettarci dal mercato dei cambi.

Iniziamo parlando del dollaro, ritenuta una valuta di riserva in quanto la maggior parte delle transazioni globali viene regolata in dollari USA; ecco quindi spiegato il perché, nel momento in cui la valuta nazionale si deprezza e l’inflazione aumenta, la domanda dei dollari aumenta di conseguenza, cosa che porta ad un inevitabile aumento del suo valore.

Tuttavia, l’attuale situazione nel mercato dei cambi è stata causata non soltanto da questo aumento della domanda di valuta statunitense e dal panico generale, ma anche da tutta una  serie di altri fattori sia politici che economici. Una tra questi riguarda il fatto che il dollaro sta aumentando di prezzo non solo in relazione al rublo, ma anche in relazione alle altre valute mondiali e la ragione principale di tutto questo è una graduale diminuzione dell’offerta di moneta (meno denaro e più costoso).

Inoltre, il rafforzamento del dollaro è sempre influenzato dal calo del tasso di disoccupazione negli Stati Uniti. Un altro fattore è il calo dei prezzi del petrolio che ha comportato una diminuzione delle entrate in valuta estera dalle esportazioni di idrocarburi che ha portato, inevitabilmente, ad un aumento della domanda di dollaro USA all’interno del nostro paese. Da non dimenticare però è anche il deflusso di capitali dalla Federazione Russa, che si osserva sempre durante i brutti periodi di crisi in cui gli investitori stranieri scambiano rubli con valuta estera e prelevano fondi all’estero.