Monete rare: ecco le lire che valgono tanto al momento

La storia della lira nostrana è indubbiamente tra le più interessanti in assoluto, prendendo in considerazione le pur numerose valute europee che hanno anticipato la diffusione dell’euro, agli inizi degli anni 2000: la lira infatti ha avuto un percorso storico e pratico molto diversificato, anche solo prendendo in esame il 20° secolo, non è un caso che proprio durante il Novecento risultino essere state coniate numerose monete di enorme rilevanza storica e collezionistica, a partire da monete rare fino a lire che sono state molto comuni ma non per questo non meritano interesse.

In alcuni casi infatti anche versioni particolari di monete comuni risultano essere le più ambite, e possono far guadagnare cifre importanti.

Ecco qualche esempio.

Monete delle lire italiane più rare: ecco quali sono

Analizzando le emissioni dell’epoca repubblicana, ossia quella che è iniziata dalla proclamazione della Repubblica, evento che ha visto lo sviluppo della costituzione (1946) fino alla dismissione della lira, avvenuta poco più di mezzo secolo dopo.

In questo lasso di tempo i cambiamenti storici, economici e sociali sono stati molti, e ciò risulta essere chiaro anche dalle monete, ad esempio le monete da 5 lire più conosciute sono quelle attive in grandi quantità almeno fino agli anni 80, corrispondenti alle versioni Delfino, coniate in una lega molto comune ai tempi basata sull’alluminio, denominata Italma.

Sono tutte interessanti ma abbastanza comuni, eccezion fatta quelle coniate nel 1956, anno in cui la tiratura è stata molto più ridotta: ciò si evince anche dal valore di questi esemplari che possono far guadagnare da circa 80 euro fino ad oltre 3000, tutto dipende dallo stato di conservazione.

Ancora di più valgono le famose 500 lire Caravelle “controvento” chiamate anche “sbagliate”, ossia la versione di prova di queste monete in lega di argento molto comuni tra gli anni 50 e 60.

L’appellativo “sbagliate” deriva dalle bandiere sulle vele che risultano essere spostate a sinistra invece che a destra, condizione che ha portato idealmente l’idea che le Caravelle stiano viaggiando controvento, dettaglio che ha portato la “correzione” operata poco prima della produzione di massa.

Poche centinaia di questi esemplari con le bandiere a sinistra sono stati “salvati” dalla distruzione, e sono tutti molto rari e ricercati: il valore galleggia tra i 2000 euro fino agli oltre 12 mila euro, in caso di esemplari perfetti venduti all’asta.

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