Bonifici bancari, attenzione ai controlli: ecco chi li fa e quando

I bonifici bancari corrispondono ad una delle più diffuse forme di trasferimento di denaro che non fa ricorso alla forma “fisica” e per questo motivo viene preferita dalla maggior parte degli stati. Sono infatti considerati perlopiù “sicuri” e preferibili in quanto tracciabili e “trasparenti” , un ottimo rimedio nei confronti dell’evasione fiscale.

Bonifici bancari, attenzione ai controlli: ecco chi li fa e quando

Proprio in virtù di questa conclamata “trasparenza” , i bonifici  bancari sono spesso soggettai a diverse notizie inerenti ad una forma di controllo costante da parte dello stato, che potrebbe mettere a repentaglio anche la sicurezza e la privacy degli utenti, da qui l’interesse a favorire maggiormente queste transazioni rispetto ai contanti.

E’ sicuramente vero che in virtù delle operazioni economiche in aumento i controlli da parte dello stato per mezzo dell’ Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, nota semplicemente come UIF, che  è predisposta in operazioni antiterrorismo ed antiriciclaggio.

Sebbene la struttura “trasparente” dei bonifici possa agevolare i controlli questi sono concepiti su base “saltuaria” perchè è praticamente impossibile controllare ogni transazione.

I controlli tendono ad essere richiesti in condizioni ripetute di possibile evasione fiscale, ad esempio se un bonifico proviene da aree extra europee a cadenze regolari e manifesta importi superiori ai 5000 euro, ciò può scatenare una forma di controllo che attraverso una richiesta dell’UIF , porta la banca a chiedere lumi al titolare.

Idem per quanto riguarda l’ammortare dei prelievi su base mensile: indifferentemente dal tipo di banca che stiamo utilizzando, più che i bonifici bancari sono propri queste operazioni ad essere individuate come potenzialmente portatrici di problemi di tipo fiscale e legata al riciclaggio.

Esiste una soglia di importi prelevabili su base mensile entro la quale i controlli non  vengono mai effettuati ed è di 10 mila euro, generalmente piuttosto alta per la maggior parte della cittadinanza comune.