Pensione anticipata, chi può richiederla? Ecco tutti i casi

Vediamo di capire un attimo come funziona il mondo delle pensioni. La pensione di vecchiaia, ad esempio, almeno in Italia, ha un requisito minimo che corrisponde ad un dato anagrafico. In queso momento, è l’età di 67 anni. Questa soglia di età, però, viene aumentata in relazione alla crescita dell’aspettativa di vita che, a sua volta, sale con il passare degli anni. Ogni qual volta l’aspettativa di vita si accresce, dunque, avviene anche un adeguamento dell’età minima.

La novità che concerne il prossimo anno e quello a seguire, ad esempio, è che non ci sarà nessun adeguamento del genere, il che si tratta di una buona notizia per tutte quelle persone prossime alla pensione. Allo stesso tempo, però, si tratta anche di un dato tristemente legato agli ultimi due anni di Pandemia. A causa del covid, infatti, che continua a mietere vittime ad un ritmo costante, non ci sono assolutamente i requisiti affinchè l’aspettativa di vita possa elevarsi; almeno per un po’.

Pensione anticipata

Cosa avviene, invece, se anzichè la pensione di vecchiaia consideriamo quella contributiva? La questione cambia. Quest’ultima, infatti, si basa sul calcolo dei contributi previdenziali versati durante tutta la nostra carriera. Cosa accade, dunque, nel caso in cui noi siamo in possesso dei contributi necessari ma non arriviamo alla soglia minima di età? In questo caso, si può richiedere il trattamneto pensionistico anticipato. Questo, appunto, è riservato a tutti quei lavoratori di età inferiore a 67 anni che abbiano già maturato 42 anni e 10 mesi di lavoro se sono uomini, e 41 anni e 10 mesi se si tratta di donne. In quel caso, dunque, non è necessario arrivare all’età pensionabile, in quanto, per lo Stato, possediamo già i requisiti necessari per ritirarci ed accedere alla tanto attesa pensione.

Oltre a questi requisiti, inoltre, ne esiste anche uno che riguarda i lavoratori definiti “precoci“. Si tratta, nello specifico, di tutte quelle persone che durante la loro vita hanno effettuato lavori usuranti o estremamnete pericolosi. Alcuni di questi  sono, ad esempio, guidatori di gru, camion e mezzi pesanti, addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, conciatori di pelli e pellicce, facchini ed addetti allo spostamneto di merci operatori ecologici eccetera eccetera. Per questa categoria di persone, lo Stato, prevede che la soglia minima di contributi versati sia di 41 anni esatti. 

Altre categorie di lavoratori precoci, inoltre, sono, per nominarne qualcuno, persone disabili o che necessitano di prestare assistenza ad un familiare disabile o che si trovano in disoccupazione. Un secondo requisito importante, però, oltre al conseguimento dei suddetti 41 anni di contribuit versati, è il possesso di 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19° anno di età.