Pensione anticipata, ecco tutte le novità che devi sapere

Un’ottima notizia per chi in questi anni conclude la carriera ed è in procinto di andare in pensione, è che negli anni 2023 e 2024 non è previsto un adeguamento dell’età minima pensionabile. Di conseguenza, ciò significa che, almeno fino al 2025, il requisito anagrafico minimo per andare in pensione, rimarrà 67 anni. La motivazione per cui non vi è nessun adeguamento, invece, non è poi così allegra. Essendo appena usciti da due duri anni di pandemia, l’aspettativa di vita si è abbassata parecchio; e questo è avvenuto a causa del covid che continua incessantemente a mietere vittime.

Pensione anticipata: i requisiti

Per tutti coloro che, dunque, aspettavano novità al riguardo, questa è, senz’altro, una buona notizia. Di anno in anno, infatti, solitamente, il requisito di età minima si innalzava in corrispondenza dell’innalzamento dell’aspettativa di vita. Nel caso in cui non siano stati raggiunti i 67 anni, però, esiste sempre la pensione anticipata. Questa, in particolare, consente di ritirarsi al raggiungimento di un tot di contributi versati. Ciò significa che per due anni, tutti gli uomini che avranno accumulato 42 anni e 10 mesi di contributi e tutte le donne che hanno 41 anni e 10 mesi, avranno diritto ad accedere al trattamento pensionistico anticipato. Tuttavia, esistono delle categorie chiamate “precoci” che possono ottenere la pensione anticipata anche se hanno soltanto 41 anni di contributi.

Coloro che possono beneficiare di questo requisito sono i lavoratori dipendenti o autonomi che: hanno almeno 1 contributo versato prima del 1° gennaio 1996, che abbiano almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivi precedenti ai 19 anni e che:

  • si trovano in disoccupazione;
  • nella situazione di dover svolgere assistenza ad un familiare con handicap;
  • oppure che siano loro stessi affetti da invalidità;
  •  che abbiano svolto negli ultimi 7 anni di attività lavori considerati difficoltosi o rischiosi.

Alcuni di essi sono: operai dell’industria estrattiva, pescatori, conduttori di gru o macchinari mobili, conciatori di pelli e pellicce, conduttori di mezzi pesanti e camion e via discorrendo. Insomma, alle persone appartenenti a determinate categorie di lavoratori, lo stato concede di accedere alla pensione anticipata con un quantitativo di contributi minore rispetto alle persone che hanno effettuato lavori meno pericolosi ed usurati.