Cosa sta succedendo alla sterlina? Ecco la risposta dell’esperto di finanza

La sterlina, la valuta britannica tanto conosciuta ed apprezzata, sta subendo uno dei cali più vertiginosi della sua storia recente. Il suo valore si è infatti avvicinato alla parità col dollaro e  il differenziale di rendimento con il Bund tedesco è passato da 130 a 210 punti.

Ultimamente la Banca di Inghilterra ha disposto dei provvedimenti utili a risolvere la situazione nel breve periodo, ma le preoccupazioni per la parabola discendente della sterlina restano vive più che mai e si teme una crisi ancora più evidente. Scopriamo insieme le ragioni a monte di questa situazione.

I motivi del crollo della sterlina

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il piano economico presentato dal nuovo governo guidato da Liz Truss, in carica da appena un mese: la proposta prevede un drastico taglio delle tasse alle fasce più ricche della popolazione, con l’obiettivo di stimolare una crescita economica.

Le intenzioni sembrano anche buone ma il problema è che questa manovra va finanziata totalmente a debito, causando molto scompiglio: il debito arriverebbe a quasi il 9% e non accade da quasi cinquant’anni. In questo contesto di incertezza, quindi, la manovra proposta si è rilevata molto azzardata.

Molti investitori internazionali sono scettici sulla tenuta dell’economia britannica, causando un vertiginoso aumento dei rendimenti relativi ai titoli di stato inglesi: una crescita così massiccia e repentina non si era mai verificata ed è sicuramente un fenomeno da tenere d’occhio con molta attenzione. Molto importante è infatti, nell’economia corrente, possedere un debito sostenibile, altrimenti si rischia di essere velocemente declassati dalle agenzie di rating internazionali.

Proprio per questa ragione, Il Fondo Monetario Internazionale ha consigliato di rivedere fortemente le misure relative al taglio delle tasse, sostenendo che in questo momento così incerto, con un movimento di inflazione così rilevante, questo tipo di politica fiscale è da non attuare perché si porrebbe in contrasto con la politica monetaria internazionale. Insomma, gli scenari sono molteplici e le prospettive infinite: si spera soltanto che presto tutto torni ad un equilibrio capace di rassicurare l’economia globale.