BTP Italia, ecco perché conviene: il parere dell’esperto. “Pazzesco”

Il (BTP) ovvero il buono del tesoro poliennale rappresenta un certificato di debito, un’obbligazione che viene emesso dallo Stato italiano, con scadenza superiore all’anno solare. L’emissione di questi buoni del tesoro poliennali della Repubblica Italiana viene autorizzata grazie alla legge n. 941 del 27 dicembre 1953.

La prima emissione dei buoni del tesoro poliennali della Repubblica Italiana è avvenuta nell’anno 1974, con il D.M. 20/3/1974: si trattava di un’emissione di buoni del tesoro poliennali 7% con la scadenza il 1º aprile 1978 e per un importo totale di ben 324 miliardi di lire. Il massimo tasso nominale si raggiunse però nel 1981 con l’emissione del D.M. 16/6/1981 che prevedeva dei buoni del tesoro poliennali 18% con scadenza il 1º luglio 1983 e per un importo totale di 2.000 miliardi di lire.

Ma, andando al centro dell’articolo diciamo che la prima giornata della 19esima edizione del Btp Italia è partita veramente con il botto in quanto le richieste da parte delle famiglie italiane hanno superato i 3,6 miliardi di euro, per ben oltre 130mila ordini.

Si tratta di numeri che superano l’ultima emissione dello strumento dello scorso novembre, quando la prima giornata della contrattazione si era fermata a “soli” 3,2 miliardi. Il tasso minimo garantito del 2% è in effetti decisamente più vantaggioso dell’1,6 offerto in quel momento, per una scadenza davvero simile a quella di marzo 2028.

Ma conviene oppure no?

E’ questa la domanda che si pongono centinaia di migliaia di famiglie italiane: se ne valga di pena di investire nel nuovo Btp Italia. Secondo la maggior parte degli analisti il rendimento che viene offerto dal Tesoro è soddisfacente, con un 2% sicuro più un aumento semestrale dei prezzi in Italia; in più c’è da considerare il premio fedeltà dello 0,8% per coloro che manterranno il bond in portafoglio fino alla scadenza.

Secondo una banca italiana, ad esempio, l’inflazione da oggi alla scadenza del titolo si attesterà attorno al 2,2 per cento in un anno e, sommando questa stima al tasso garantito, il rendimento dovrebbe essere intorno al 4,2%,  superando quanto offerto dai classici buoni del Tesoro che hanno fissato la scadenza nel 2028. In più, secondo altre analisi di mercato, il rendimento del BTP Italia potrebbe essere, però, addirittura superiore.