Non buttare il tuo vecchio libretto postale: ecco quanto può valere

Il libretto postale è un valido strumento di risparmio in cui si potranno versare i risparmi senza rischiare di perdere del denaro. Essi sono infatti garantiti dallo Stato italiano sia per quanto riguarda il capitale che per gli interessi maturati. Ma quasi come un salvadanaio esso, fortunatamente, che non genera alcun interesse.

Il Libretto postale ordinario e quello Smart sono dotati di codice Iban: questa presenza permette di ricevere la pensione sul libretto stesso e di associare uno o più conti correnti bancari. Questo consente quindi di trasferire denaro sul libretto dai conti associati tramite bonifico bancario. I libretti postali sono garantiti dallo Stato, sia per le somme depositate che anche per gli interessi; li distribuisce Poste Italiane, che ha uffici su tutto il territorio nazionale.

Il libretto postale offre anche il vantaggio di non avere alcun costo di gestione: emissione, chiusura ed utilizzo sono infatti totalmente gratuiti e l’unico costo è l’imposta di bollo ad esempio se il libretto è intestato a persone fisiche e a persone giuridiche.

Comunque sia, andando adesso al centro dell’articolo vi raccontiamo che un vero tesoro con cui ci si potrebbe comprare una villa da sogno è stato trovato in un armadio: si tratta di un libretto postale che risale all’anno 1958 e su cui erano state depositate ben 250mila lire. Già all’epoca, con quella bellissima somma, ci si poteva comprare una casa. 

Questo fortunatissimo libretto appartiene ad una donna di 96 anni, originaria di Lecce, ma che da qualche anno aveva la residenza a Mogliano; a trovarlo è stato però il nipote che si occupa di assistere l’amata nonna e che nel gennaio dell’anno 2017, durante alcune pulizie e sistemazioni varie, ha trovato all’interno dell’armadio, questo libretto postale dalla cospicua cifra.

Questo titolo è stato fatto stimare da un consulente che ha valutato il rimborso, compreso tuti gli interessi, la rivalutazione e la capitalizzazione in 289mila euro. A pagare quei soldi, dovranno essere, senza ombra di dubbio, le Poste Italiane: di solito il primo step è una diffida stragiudiziale e la risposta dell’ente è che il libretto è stato prescritto.