Quanto vale l’oro usato oggi? La risposta toglie il fiato

Eri a conoscenza del fatto che l’oro ed alcuni metalli simili stanno raggiungendo delle valutazioni mercato da record? Nelle prossime righe, spiegheremo perché questo accade e quali sono le motivazioni principali del fenomeno.

Prima di tutto c’è l’inflazione: essa ha costretto le industrie lavoratrici della materia prima ad innalzare i prezzi di vendita a causa dell’aumento di luce, gas e carburanti vari. A causa di questo, dunque, anche le industrie che lavorano l’oro acquistano la materia prima ad un prezzo superiore del solito, il che le porta ad alzare il costo del prodotto finito per tre ragioni:

  • La prima: a causa dell’acquisto della materia ad un prezzo più alto;
  • La seconda: per ammortizzare i costi derivati dall’aumento della lavorazione subiti anche da loro;
  • E la terza, per ottenere lo stesso ricavo o quanto meno uno simile a quello di cui potevano giocare prima dell’inflazione.

A causa di ciò, anche il commerciante è costretto ad acquistare il gioiello finito ad un prezzo più elevato e noi, nelle vesti di consumatori/clienti riscontriamo l’aumento dei prodotti in maniera direttamente proporzionale. Questa, sostanzialmente, è la motivazione per cui sentiamo spesso pronunciare la frase “tutto aumenta” quando in realtà gli unici aumenti sono quelli di luce gas e carburante.

Oro usato

Anche l’oro usato, in proporzione a quello puro, sta crescendo rapidamente di prezzo, rispetto alle scorse settimane, infatti è possibile notare un aumento di oltre 2€ per grammo, cosa che si ripercuote, chiaramente, in tutti i carati disponibili; dunque se qualche giorno fa il costo di 1 grammo d’oro 18 carati era circa 38€, oggi equivale a 40,46. Allo stesso modo, quello puro 24 carati, che si aggirava intorno ai 52, nel momento in cui scrivo è di 55,32€.

Come fare per sapere a quanto è quotato il vostro oro? Semplice, nella parte interna dell’oggetto, sia esso un gioiello o qualsiasi altra cosa, potrete trovare l’incisione che ne indica la caratura. Essa può essere a due cifre, per rappresentare, appunto i carati, oppure in tre cifre, per esprimere i millesimi che, per i carati sopraelencati sono, rispettivamente, 750 e 999.