Quanto valgono queste 20 lire del 1968? “Da non credere”

Le monete italiane appartenenti alle lire hanno fatto indiscutibilmente parte di emissioni estremamente importanti dal punto di vista storico e culturale ma non tutte  le emissioni sono uguali in ogni senso, e la 20 lire costituisce una forma di anormalità in senso effettivo.

Quanto valgono queste 20 lire del 1968? “Da non credere”

L’emissione da 20 lire infatti è stata concepita e prodotta fin dalla seconda metà dell’Ottocento, ai tempi però corrispondeva ad una emissione  dal valore importante, essendo spesso realizzata in oro. Con la caduta della monarchia e la fine della seconda guerra mondiale la 20 lire come altre emissioni (come la 10 lire) è stata normalizzata ed è divenuta una moneta comune.

Tutte quelle realizzate dal 1956 al 1999 sono note come Quercia per via del ramo di quercia che spicca sul lato principale dell’emissione. Si tratta di una moneta dalle medie dimensioni, che nel corso dei decenni è stata più volte modificata nell’aspetto ma anche nella produzione. In generale sono rilevate 2 versioni, la “primo tipo” coniata fino al 1959 e la secondo tipo, coniata in minori quantità a partire dalla fine del decennio successivo.

Fino agli anni 50 erano prodotte con il contorno rigato, mentre dopo una pausa di quasi un decennio, queste emissioni sono state nuovamente riproposte ma con un contorno liscio a partire dal 1968.

Le più interessanti dal punto di vista del valore sono proprio queste emissioni, anzi nello specifico quelle di Prova del 1968 che sono distinguibili proprio dalla scritta in piccolo “prova” presente poco sotto il valore nominale.

Sono un migliaio di queste monete sono state create con questa forma di nomenclatura ed il valore è molto alto: un pezzo in ottimo stato  vale fino a 1000 euro, uno in buono stato vale almeno 450 euro.

Se la stessa moneta del 1968 presenta buone condizioni ma senza “prova” vale almeno 40 euro se in buono stato, e fino a 80 se in Fior di Conio, ossia il miglior stato di conservazione possibile.