Le bollette statisticamente costituiscono circa il 40 % delle spese principali di un nucleo familiare medio, considerando tutte le forniture, incluse quelle della luce, del gas e dell’acqua. Per questo motivo, come evidenziato anche durante il lungo contesto dello scorso anno che ha evidenziato una crescita dei prezzi causata da vari fattori, come la guerra in Ucraina (ma non solo).
Siamo tutti consapevoli degli effetti non positivi che si manifestano quando le bollette non vengono pagate, anche se esiste qualche eccezione alla regola.
Hai ricevuto queste bollette? Non pagarle: ecco perché. “Pazzesco”
Le bollette infatti non rappresentano una condizione assoluta, nel senso che fanno parte di un sistema regolamentato dallo stato, che nel corso delle ultime annate è stato modificato. Le fatture infatti non hanno un valore “assoluto”, ma presentano alcune condizioni come la prescrizione, ossia un termine che applicato in questo contesto, corrisponde alla scadenza effettiva di una bolletta.
Legalmente una bolletta caduta in prescrizione non può essere più impugnata dalla società di appartenenza, quindi la stessa non può di fatto fare niente a seguito di un mancato pagamento.
Le bollette non cadono tutte in prescrizione allo stesso modo, inoltre va ribadito che per essere attuabile, la prescrizione si attiva quando la società non presenta solleciti per un certo periodo di tempo.
Le bollette della luce hanno una prescrizione che scatta dopo 5 anni se la data di emissione corrisponde ad un termine fino al 2 marzo 2018, dopodichè per quelle successive la prescrizione si attiva dopo 2 anni, discorso analogo per quelle del gas che sono di 5 anni fino al 1° gennaio 2019, poi due.
Anche quelle dell’acqua manifestano lo stesso sistema, per queste la prescrizione è passata da 5 a 2 anni a partire dal 2 gennaio 2020, mentre per le bollette del telefono è di 5 anni.
Il medesimo sistema è attuabile e considerabile sia per le singole bollette ma anche per i vari conguagli.