Bonus benzina 2023, ecco chi potrà richiederlo e come: la GUIDA

Non è una novità che l’inflazione stia continuando ad incidere sulle nostre vite mettendo in ginocchio l’Italia e moltissime famiglie che hanno difficoltà concrete ad arrivare alla fine del mese. In questi giorni di festa, poi, abbiamo potuto riscontrare un ulteriore aumento dei costi del carburante, cosa che non ha potuto fare a meno di sembrare sospetta. Gli enti Codacons ed Assoutenti, associazioni no profit per la tutela dei diritti dei consumatori, hanno infatti persino richiesto al Governo un controllo da parte della Guardia di Finanza onde evitare che dietro ai rincari ci fosse semplice speculazione per i giorni di festa.

Eppure la situazione rimane sempre la stessa e già durante i primi 4 mesi dell’anno è stato riscontrato un aumento concreto rispetto a quelli che sono stati i prezzi nel 2022. A seguito dell’annullamento delle accise sui carburanti, a questo punto, il Governo Meloni ha ritenuto necessario prorogare per tutto il 2023 il bonus benzina, un’agevolazione introdotta del Governo precedente per far fronte alla crisi energetica avviatasi con il conflitto scoppiato a Febbraio. Nelle prossime righe di questo articolo, quindi, andremo a vedere insieme in cosa consiste questo bonus carburante, a quanto ammonta e come beneficiarne.

Bonus benzina/carburante: come si ottiene

Iniziamo dal dire che il bonus, introdotto dal Governo Draghi, consiste in buoni non soggetti a tassazione e contributi del valore massimo di 200€. Lo scopo, chiaramente è quello di venire in soccorso alla popolazione ed in particolare a tutti quei dipendenti pendolari che sono costretti a spostarsi per raggiungere il luogo di lavoro; pertanto, il buono sarà riconosciuto autonomamente a tutti i dipendenti privati in automatico, senza ricorrere dunque a nessuna richiesta, semplicemente tramite la domanda al datore di lavoro.

Precisamente, dunque, possiamo confermare che il bonus spetta a tutti i lavoratori dipendenti di aziende private (compresi coloro che impiegati in studi professionali ed enti del terzo settore) che svolgono un’attività non commerciale. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ci ha tenuto a specificare che non sono in alcun modo previsti dei requisiti particolari per beneficiare del bonus e che non sono contemplate nemmeno distinzioni tra diverse categorie di lavoratori dipendenti. Pertanto potranno usufruire di questo supporto i lavoratori a tempo pieno così come quelli part-time, gli apprendisti e persino i dipendenti in smart working e soci di cooperative con rapporto subordinato; sono esclusi, infine, i dipendenti pubblici, i lavoratori autonomi ed i possessori di partita IVA. 

Tuttavia come sempre c’è la presenza di una piccola clausola, in quanto è vero che non è necessario presentare alcuna domanda, ma è anche vero che sarà il datore di lavoro a decidere se corrispondere o meno la somma e/o a stabilire l’importo; non si tratta dunque di un obbligo, ma di una scelta individuale. A questo punto, la prima cosa da fare è informarsi presso la tua azienda per capire se l’erogazione è prevista oppure no.