Vodafone, stare senza credito ora costa caro

Ora con Vodafone, anche restare senza credito, ha un costo. Sembra assurdo, eppure è così. La notizia, diffusa poco fa, ha questa volta lasciato di stucco anche noi. Ecco cosa cambia da oggi se si rimane con zero credito con il gestore Vodafone.

Vodafone senza credito
Ora stare a zero credito, con Vodafone, potrebbe costarvi caro. Ecco la simpatica novità introdotta dal gestore in queste ore.

Leggendo le ultime modifiche alle condizioni contrattuali rese note da Vodafone e che riguardano il credito negativo, è venuta un pò di ansia in effetti: si perché dal 15 aprile 2019 i clienti Vodafone che rimarranno senza credito continueranno ad utilizzare i servizi ma pagheranno 0,99 euro!

Bei tempi andati quando, nonostante tutto, avendo la ricaricabile si stava tranquilli: si ricaricava quando si voleva e si poteva, senza stare troppo con la preoccupazione di chissà che cosa.

Ora con Vodafone, restare senza credito ha un costo!

Con questa nuova modifica o anche rimodulazione le cose cambiano e in peggio: perché se da un lato l’azienda permette la continuità dei servizi anche a credito esaurito, dall’altra addebita un costo ulteriore una tantum e alla prima ricarica utile.

Tale addebito non scatta solo nel caso in cui si ha attivo l’addebito della propria ricaricabile su conto corrente oppure carta di credito.

È chiaramente anche un modo per convincere i clienti a cambiare la modalità di addebito, per gli operatori telefonici sembra stia cominciando a stare stretto il solo credito residuo.

Quindi ricapitolando: dal prossimo 15 aprile 2019 in caso di credito negativo, i servizi non saranno sospesi come avvenuto fino ad oggi ma proseguiranno per 48 ore al costo di 0,99 centesimi di euro che verranno addebitati alla prima ricarica utile. Nessun costo in caso di addebito dei costi della propria offerta su carta di credito o conto corrente.

Tutti i clienti interessati riceveranno una comunicazione via SMS e potranno recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza penali fino al giorno prima della variazione contrattuale, specificando come causale del recesso “modifica delle condizioni contrattuali“.

Il diritto di recesso può essere esercitato gratuitamente, eventualmente mantenendo attiva un’offerta che include un telefono e continuando a pagare le rate residue con la stessa cadenza e metodo di pagamento su: variazioni.vodafone.it o inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno a: Servizio Clienti Vodafone, casella postale 190 – 10.0.15 Ivrea, Torino, o via PEC all’indirizzo disdette@vodafone.pec.it, chiamando il Servizio Clienti Vodafone al 190 o compilando l’apposito modulo nei negozi Vodafone, esplicitando la causale sopraindicata.

Una novità che certamente non suonerà bene ai clienti dell’operatore rosso già da tempo delusi da costi troppo alti o varie rimodulazioni ad alcune offerte, andare a colpire anche in caso di credito negativo non appare una mossa molto saggia che però, ripeto, non è del tutto negativa in fondo.

Il pensiero che il cliente non rimanga senza credito e che la sim abbia una durata continuativa sembra attanagliare vari operatori telefonici, un pò anche per ovviare alle tantissime sim che in tutti questi anni venivano attivate e lasciate poi a morire da sole in un cassetto.

Ricaricare senza pensieri con Fastweb

Anche Fastweb, da tempo, ha attivato il servizio di Ricarica automatica per le sue offerte mobili: pur essendoci l’addebito su credito residuo, in fase di attivazione della sim viene comunque richiesto un conto corrente bancario oppure una carta di credito.

In caso di esaurimento del credito, se il cliente non effettua una ricarica nei tempi giusti, invece di disattivare i servizi, Fastweb procede a prelevare in automatico il costo dell’offerta mensile. In questo modo non ci saranno più preoccupazioni da entrambi i lati.

Abbiamo letto lamentele riguardo a questa modalità ma in fondo, oltre a non costare nulla a differenza di Vodafone, può davvero togliere pensieri e stress inutili da credito esaurito.

Inoltre per i clienti Fastweb con il servizio fisso, in caso di mancata ricarica, questa viene addebita direttamente in fattura. Sicuramente una grande comodità e senza alcun costo aggiuntivo.

Le 48 ore di Iliad.

Anche iliad adopera il meccanismo delle 48 ore ma lo fa a modo suo e soprattutto senza addebitare alcun costo ulteriore se non quello dell’offerta mensile sottoscritta.

Infatti l’operatore addebita il costo dell’offerta 48 ore prima del rinnovo mensile, in questo modo il cliente avrà la possibilità di scegliere se e quando ricaricare (in caso di credito insufficiente) e allo stesso tempo potrà continuare ad usufruire dell’offerta in corso.

Un meccanismo che può apparire contorto, almeno all’inizio, ma non lo è e come detto è studiato tutto a favore del cliente anche in questo caso.

In conclusione, il nuovo balzello introdotto da Vodafone rimane piuttosto inspiegabile: l’unico modo per evitarlo oltre a disdire o cambiare operatore rimane cambiare modalità di addebito dei costi della propria ricaricabile su conto corrente o carta di credito.

Una ne pensano e cento ne fanno!