Allerta pagamenti cash in Italia: ecco cosa sta succedendo

Sono ormai ben lontani i tempi in cui il denaro contante era il mezzo principale con cui si gestivano i propri acquisti. Con lo sviluppo dell’home banking negli ultimi dieci anni è aumentato a dismisura il ricorso al pagamento elettronico, anche per ragioni di comodità ed efficienza. Difatti, ormai bastano pochi click e una manciata di istanti per trasferire denaro senza far ricorso a mazzette di contanti, molto usate invece dalla generazione precedente, poco avvezza al mondo della rete internet e ancora legato al cosiddetto rito del ritiro della pensione ad inizio mese. Ma in che modo i contanti stanno diventando sempre più vietati, e perché? Scopriamolo insieme.

Limitare il contante è uno strumento di controllo?

Da un punto di vista strettamente fiscale il contante è sempre più demonizzato per via della sua volatilità. Risulta infatti molto difficile (ai limite del possibile) tracciare il denaro contante, ed è risaputo che questa caratteristica è molto apprezzata dalla criminalità organizzata. Proprio per evitare un massiccio uso del contante, ultimamente il governo italiano ha fissato il limite di 2000 euro per i pagamenti cash, limite che non può essere in alcun modo raggirato.

Lo stesso limite è valido nel caso di regali o trasferimento di denaro di vario genere: in caso contrario infatti la banca può chiedere maggiori chiarimenti all’Agenzia delle Entrate, o viceversa. In ogni caso, le segnalazioni verranno raccolte dall’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

Il limite dei 2000 euro vale anche nel caso di regali o donazioni di vario tipo: insomma, ormai è quasi obbligatorio utilizzare i pagamenti tracciati per ogni uscita relativamente consistente. Strumenti come il bonifico e il pagamento tramite assegno, bancomat o carta di debito/credito sono ormai alla mercè di tutti e gli incentivi che lo stato crea spinge tutti noi ad utilizzarli nel nostro quotidiano.

Certamente in questo modo la nostra privacy non viene rispettata allo stesso modo, ma è pur vero che la (parziale) lotta al pagamento cash ha delle ragioni d’utilità sociale da non sottovalutare.