Hai oro 750 a casa? Il suo valore al grammo lascia tutti senza parole

Vi siete mai chiesti che cosa significano i numeri che sentiamo nominare ogni volta che ci rechiamo dal gioielliere? In questo articolo di oggi cercheremo di spiegarvi il significato di questa nomenclatura in modo facile e veloce ma prima di tutto bisogna sapere che l’oro, come anche l’argento, è un metallo molto tenero. Questa sua caratteristica lo rende davvero difficile da lavorare e quindi, per la realizzazione dei gioielli, è necessario legarli ad altri metalli che gli conferiscono una durezza e una stabilità maggiore.

Il numero presente sull’oro sta ad identificare la quantità di metallo puro presente in ogni gioiello, che può essere anche misurata in carati o in millesimi. Se si acquista un gioiello in oro 750, allora vuol dire che su 1000 parti, ben 750 sono di oro puro, mentre le altre 250 sono di rame e di argento. Si può anche distinguere facilmente quale dei due metalli sia presente in più quantità osservando il colore del prodotto finito: giallo, bianco o rosa.

E’ normale che l’oro puro è di un colore giallo molto intenso; ma, se per ottenere l’oro giallo, si utilizzerà una lega contenente più argento e meno rame, viceversa vale per ottenere l’oro rosa. Per l’oro bianco, invece, si utilizza una lega completamente differente. Prima del 31 marzo del 2013 veniva utilizzato il nichel, ma, essendo un metallo ad alto rischio allergizzante, ne è stato vietato l’uso per la realizzazione dei gioielli.
La lega utilizzata oggi consente di ottenere, infatti, un oro bianco un po’ più giallognolo rispetto a quello che si otteneva impiegando il nichel perché in generale, più il numero accanto al metallo è alto e più il gioiello acquista valore. In Italia, comunque, l’oro più utilizzato è quello da 18 carati, mentre nei paesi dell’est vengono usati anche titoli più alti, quale l’oro 919 millesimi, 990 millesimi o addirittura 999 millesimi.