Allerta pensione Giugno 2023: chi prende meno soldi?

Non possiamo negare che la situazione economica legata alle pensioni quest’anno non sia così pessima come lo è stata molte volte; sin dall’arrivo dell’inflazione, in effetti, il Governo ha provveduto attivamente nell’istituzione di alcune misure che potessero aiutare i cittadini. Oltre alle agevolazioni per far fronte alle nuove spese di benzina, gas e luce e quelle scaturite dal taglio al cuneo fiscale, questa volta sembriamo essere in procinto di alcune importanti novità riguardanti le pensioni. Nelle prossime righe di questo articolo, dunque, vediamo insieme a quali modifiche andremo incontro nell’arco del prossimo mese; vediamo.

Pensioni in aumento: ecco di cosa si tratta

Per addentrarci bene nell’argomento, anzitutto dobbiamo ricordare che proprio a causa (o per merito in questo caso) dell’inflazione, già ad inizio 2023 le pensioni hanno potuto giovare di un aumento dovuto alla rivalutazione indicizzata all’inflazione. Il costo della vita diventa sempre più caro e, per questa ragione, un rialzo si è rivelato proprio necessario. Grazie a quella manovra, l’assegno di chi percepiva una pensione minima è passato da 525 a 572€, mentre per coloro che superano i 75 anni di età questo arriva ai 600€, modifica prevista dall’ultima Legge di Bilancio. Ma non è tutto, perchè pare che proprio in data del primo Maggio, ci sia stata una riunione del Consiglio dei Ministri, tra cui punti di analisi ci sia stato anche quello inerente un possibile anticipo dell’aumento delle pensioni già in previsione per il 2024.

A dirla tutta, infatti, per l’anno venturo era già stato messo a verbale l’arrivo di un nuovo aumento del 2,7%, ma la novità, divulgata direttamente dal Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, è che ci potrebbe essere un anticipo di questo rialzo di ben sei mesi. Questo significa che, se la cosa andasse in porto, questo potrebbe già partire dal mese di Giugno 2023, quantomeno per quelle che sono le pensioni più basse.

Che cosa significa tutto questo? Vuol dire che le pensioni minime, avranno un aumento che si aggira intorno agli 11€ netti mensili, che nonostante possano sembrare una cifra irrisoria, sommati all’aumento arrivato ad inizio anno e a quello di una prossima e sempre più necessaria rivalutazione dell’inflazione, iniziano già a fare la differenza. In più, a rendere la situazione ancora più allettante, vi è il fatto che visto che l’inflazione ha solo rallentato ma non si è mai fermata del tutto, si vocifera l’ipotesi di poter anticipare, non solo l’aumento di 6 mesi, ma anche la rivalutazione indicizzata al caro vita in programma per la fine dell’anno.

In conclusione, dunque, dobbiamo ammettere che la volontà di agire c’è tutta; malgrado ciò sono le cifre a spaventare, poichè provvedendo con l’anticipo degli aumenti solo per chi percepisce una pensione minima, staremmo comunque parlando di oltre 2 milioni di persone.