Piantare pomodoro: ecco il periodo e il metodo migliore per farlo

Piantare pomodoro può rappresentare un’azione gratificante oltre che estremamente utile. I pomodori sono alla base di una miriade di ricette culinarie indice della loro estrema popolarità e versatilità in cucina. Originari dell’America del sud, sono ormai indispensabili nelle ricette di tutto il mondo.

Al contrario dell’immaginario comune, non sono verdure ma frutti. Essi hanno diverse varianti che si distinguono per dolcezza, acidità e consistenza. Averli nel proprio giardino non sarebbe affatto male, quindi non resta che chiederci qual è il periodo ed il metodo migliore per piantarli.

Piantare pomodoro

Piantare pomodoro: ecco periodo e metodo ideale

I frutti che coltiviamo da soli ci donano una certa soddisfazione. Allo stesso modo, quando cogliamo i pomodori freschi dal nostro giardino subito ci rendiamo conto che hanno un sapore molto più deciso ed intenso rispetto a quelli comprati. Non dimentichiamo che i pomodori offrono anche numerosi benefici: oltre che dotati di vitamine K e C, contengono anche il licopene, un pigmento antiossidante che permette di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di determinati tipi di tumori.

Dunque, non ci sono più scuse: vediamo insieme quando e come piantarli. Partiamo dal presupposto che la coltivazione di questi frutti varia in base a vari fattori , in particolar modo si fa riferimento al clima e alla stagione. Tendenzialmente prediligono climi caldi e abbastanza soleggiati. Nel caso in cui si volesse procedere ad una semina in semenzaio (una sorta di vivaio protetto), si può procedere già i mesi di febbraio e marzo. Ciò assicura che le piante crescano sotto controllo prima di essere trasferite all’esterno. All’aperto, infatti, si piantano quando il gelo è ormai andato via. Generalmente, in Italia, ciò avviene da metà aprile a maggio.

Utilizzo del semenzaio

Quando decidiamo di coltivare pomodori, dobbiamo prendere coscienza del fatto che non è bene inserire i semini direttamente nel terreno. Il metodo migliore prevede prima l’utilizzo di un semenzaio. In questo metodo è previsto l’uso di vasetti puliti e forati sul fondo per garantire una buona irrigazione; questi ultimi sono riempiti con terriccio per semina. Successivamente si passa alla semina, passaggio in cui si distribuiscono i semi sulla superficie del terriccio e li si ricopre con un ulteriore strato sottile. Il terriccio dovrà essere mantenuto sempre umido ma non grondante d’acqua. Il semenzaio dovrà essere posto in un luogo colmo di luce (naturale o artificiale) e con una temperatura compresa tra i 18-22°C.

Trapianto all’esterno

Se non si ha particolare maestria con i semenzai, si può direttamente comprare in vivaio la piantina pronta per essere piantata. A questo punto si procede con il trapianto all’aperto: circa una settimana prima di questo processo, le piantine sono state poste all’aria aperta per un paio d’ore al giorno per abituarsi alle condizioni esterne. Le piantine vanno poste in luoghi che ricevano la luce del sole per almeno 6 ore al giorno. Il terreno deve essere arricchito con compost o letame che diano i nutrienti necessari. Infine, le piantine vanno inserite nel terreno più in profondità rispetto al vaso: in questo modo si formano radici più forti. Curare l’idratazione del terreno regolarmente.