Se hai acquistato Dogecoin potresti essere ricco sfondato

Il contesto delle Criptovalute ha completamente “stravolto” il tradizionale mondo finanziario già a partire dal 2009, quindi poco più di un decennio fa, quando è stata di fatto creata la prima valuta basata sulla crittografia di dati, ossia Bitcoin, inizialmente presa in considerazione esclusivamente dagli appassionati ma che nel giro di pochi anni ha iniziato poi ad affermarsi.

Dogecoin rappresenta invece la nascita di un “sotto genere” di criptovaluta, definito meme token, cioè una valuta che con intenti inizialmente scherzosi e goliardici, è riuscita ad ottenere un successo crescente sfruttando il web. La fortuna di Dogecoin, che prende il proprio nome da un noto meme di internet non risiede, infatti, nell’aspetto tecnologico (che è comunque rilevante ai fini del successo) ma proprio sul concetto di diffusione.

Come tutte le altre critpovalute si tratta di una valuta non tradizionale, decentralizzata e che sfugge al controllo di ogni governo centrale; il valore viene quindi determinato solo dal successo in termini di vendita e in sostanza più persone acquistano i token, e più la richiesta, e quindi il valore aumenta a sua volta.

Dogecoin ha sicuramente tratto un grandissimo vantaggio dall’influenza di personalità importanti come Elon Musk, che ha favorito in numero di capitalizzazioni e a più riprese poi tante altre personalità famose hanno “sponsorizzato” questa cripto che oggi viene utilizzato con buona regolarità come forma di pagamento alternativa anche da parte di brand famosi.

Ma quanto valore oggi Dogecoin?

Attualmente un singolo token DOGE vale 0,127224 dollari statunitensi, quindi circa la metà del valore massimo del 2021, anno in cui essa, come tantissime altre valute simili, hanno raggiunto il loro picco massimo di valore. Tuttavia il sempre più diffuso utilizzo di questa valuta causerà un nuovo aumento che potrebbe portare un singolo token a toccare e superare la quota di 0,20000 dollari, specie se Elon Musk deciderà di utilizzarlo come “sponsor” di Twitter.