Attenzione a mangiare tonno in scatola: ecco il motivo. “Pazzesco”

Ci sono alcuni alimenti che siamo abituati a mangiare quando abbiamo poco tempo a disposizione oppure quando siamo talmente stanchi che ci pesa addirittura cucinare. Il tonno in scatola, come tutti gli atri alimenti inscatolati, proprio uno di questi in quanto pratico e subito pronti per finire nel piatto ed essere mangiato. Chi è a dieta, ad esempio, considera il tonno sott’olio o al naturale come una valida opzione sfiziosa, proteica e davvero poco calorica da aggiungere all’insalata o anche alla verdura dato che, inoltre, ha spesso dei costi molto più bassi comparato ad altri cibi.

Tuttavia, sappiamo realmente cosa c’è dentro una scatoletta di tonno?

 

Purtroppo la scienza ci invita a fare molta attenzione a mangiarlo soprattutto se è di alcune tipologie. Il problema non consiste nella presenza di bisfenolo A del contenitore in latta, ma in un’altra sostanza presente nel pesce stesso, già considerata pericolosa se consumata in grandi quantità.

Mangiare grandi quantitativi di tonno in scatola potrebbe essere infatti disfunzionale principalmente per un motivo: il mercurio. Avete sicuramente sentito parlare spesso della presenza allarmante di mercurio nel pesce, soprattutto in quello di grossa taglia e, grazie ad alcune ricerche condotte, si è scoperto che alcune categorie di tonno che viene poi inscatolato potrebbe contenerne quantità più o meno elevate.

Ad esempio, il tonno che proviene dall’Oceano Pacifico del Nord e da quello Indiano, avrebbero una quantità di mercurio 4 volte più alta rispetto al resto e pare che questo dipenderebbe dalla presenza di attività produttive presenti nell’area di pesca, ma anche alle foci di fiumi e laghi. In prima istanza, diciamo però che il mercurio è un composto naturalmente prodotto dalla decomposizione del carbonio organico ma sono i microrganismi presenti nell’acqua che poi lo trasformano nel metilmercurio, sostanza ritenuta particolarmente tossica.

Infine, per evitare questo rischio, otre a diminuire notevolmente il consumo di tonno in scatola, la raccomandazione è quella di evitare marchi che pescano nelle aree geografiche sopraelencate e si consiglia inoltre di consumare pesci più piccoli e di scegliere specie ittiche che presentano livelli di metilmercurio inferiori. Questa raccomandazione si rivolge soprattutto all’alimentazione dei bambini, donne incinte e in allattamento.