Dante Alighieri viene spesso indicato come il sommo poeta, rappresentante assoluto di una delle figure più importanti e di rilievo del nostro Paese, considerato anche il padre dell’italiano grazie alla sua meravigliosa “Divina Commedia” che fu una vera e propria “svolta” per ogni opera letteraria che è stata creata in seguito.
Non è infatti un caso che il suo volto sia associato a vero orgoglio per tutta la cultura occidentale e gli sono state dedicate molte statue, quadrati, francobolli e monete.
Le monete commemorative hanno da sempre un certo fascino e, anche se ricordano personaggi o eventi che non ci interessano affatto, è sempre una buona abitudine conservarle se ci capitano tra le mani, perché un giorno potrebbero essere di grande valore. Le edizioni commemorative sono infatti dedicate ai collezionisti e agli amanti e appassionati della moneta che possono acquistare diversi esemplari particolari sul sito della Zecca.
E’ chiaro che, meno ne sono state coniate, più vale una moneta e più la paghiamo. Una moneta in particolare, del valore nominale di 2 euro, è stata coniata nel 2015 in occasione del 750° anniversario della nascita di questo grande scrittore fiorentino. Nello stesso anno lo stato di San Marino ha prodotto anche una moneta commemorativa per celebrare l’italiano come lingua ufficiale ed è stato scelto proprio Dante dato che, oltre all’appassionata attività di scrittore, Dante fu anche un uomo di Stato.
In effetti, oltre allo studio della sua opera, la sua biografia è stata messa al centro dell’attenzione in quanto fornisce un’importante disamina di Firenze e di tutto lo stato italiano. Ma torniamo a parlare delle monete a lui dedicate: questa è stata coniata nell’anno 2015 ed è realizzata in nichel con ottone e rame al suo interno e ci sono anche sei stelle a cinque punte con sei volte il numero 2, un diametro di 25,75 mm ed un peso di circa 8 grammi.
Va inoltre tenuto ben presente che il numero di copie realizzate è alquanto modesto, poiché si tratta di circa 3,5 milioni di copie.
Sul lato del dritto, Dante tiene sulla mano sinistra un libro aperto che simboleggia la montagna del purgatorio. Questa immagine non è affatto inedita ma in realtà è tratta da un dipinto di Domenico di Michelino intitolato “L’Allegoria della Divina Commedia”.